Udienza a Palermo per Matteo Salvini. Il leader della Lega è accusato di sequestro di persona

Udienza a Palermo per Matteo Salvini. Il leader della Lega è accusato di sequestro di persona

Il leader della Lega Matteo Salvini questa mattina comparirà davanti al giudice per l'udienza preliminare per il caso della nave della ong spagnola open arms con a bordo migranti. L'accusa è di sequestro di persona

Si è aperta da poco a Palermo, presso l’aula bunker dell’Ucciardone, l’udienza preliminare nei confronti del leader della lega Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona dalla procura palermitana, per i fatti risalenti all’Agosto del 2019 inerenti la nave spagnola Open Arms con 107 immigrati a bordo. Secondo l’accusa sostenuta in aula dal capo della procura, Francesco Lo Voi,l’ex ministro dell’interno avrebbe trattenuto sulla nave in modo illegale gli immigrati, commettendo il reato di sequestro di persona. Dal canto suo Matteo Salvini si è sempre ritenuto innocente e ha più volte ribadito la tesi, ovverosia quella di aver difeso i confini dell’Italia dall’invasione dei migranti. Ricordiamo che già nel mese di dicembre Salvini era stato a Catania per un’altra udienza preliminare, dove però la procura stessa nella persona del suo capo, il dott. Carmelo Zuccaro, ha chiesto l’archiviazione perchè il “fatto non sussiste”. Sempre nella stessa udienza erano stati chiamati a deporre il premier Giuseppe Conte, e gli ex ministri della difesa e dei lavori pubblici, Trenta e Toninelli. Ci preme ricordare per tutti quelli che hanno la memoria corta che lo scorso anno il ministyro dell’interni Luciana Lamorgese di concerto con il premier Conte aveva vietato l’ingresso ad una ong per oltre 10 giorni, ma in questo caso nessuna procura si è mossa per contestare lo stesso reato che a detta della procura palermitana ha commesso Salvini. Sorge lecita e del tutto evidente una domanda nelle persone di buon senso, che in due parole è questa: la legge penale è applicata in modo diverso a seconda di chi è al governo in quel momento, ho c’è un libero arbitrio da parte di certi pubblici ministeri di agire contro un ministro sulla base dell’appartenenza ad un partito? Noi riteniamo che possa prevalere questa tesi, e pur dovendo attenerci ai fatti, non possiamo però non parlare di aspetti che lontani da quello che dovrebbe essere il principio base del diritto, può minare la stessa credibilità della magistratura e delle istituzioni. Aspettiamo la prossima puntata di questa vicenda che ci auguriamo arrivi al capolinea anche per il bene stesso del paese

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