Nuovo Dpcm, obbligo di tampone e mascherina fino al 7 Ottobre

Nuovo Dpcm, obbligo di tampone e mascherina fino al 7 Ottobre

Dal nuovo dpcm entrato in vigore da ieri, rimane l'obbligo di indossare la mascherina sia all'aperto che al chiuso e di sottoporsi al tampone per tutti coloro che rientrano da quei paesi a rischio, aumenta invece la capienza nei messi dell'80%

Dal testo del nuovo Dpcm è confermato l’uso obbligatorio della mascherina sia all’aperto che al chiuso così come l’obbligo di sottoporsi al tampone per chi rientra da quei paesi considerati pericolosi.

Ecco tutto quello che contengono le nuove disposizioni che sono state prorogate al 7 Ottobre.

Nuovo Dpcm, tutte le disposizioni in vigore

Il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte,  entrato in vigore da ieri, stabilisce nuove disposizioni per fronteggiare l’emergenza epidemiologica e la seconda ondata di contagi che in questi giorni sta colpendo anche il nostro paese e rimangono valide fino al 7 Ottobre.

L’uso obbligatorio della mascherina ( ad eccezione dei bambini sotto i 6 anni e i disabili) sia negli spazi aperti, quando non può essere garantita la distanza, che in quelli chiusi, come anche quella che riguarda l’obbligo di sottoporsi al tampone, nel caso di persone che rientrano dai paesi a rischio ( Croazia, Grecia, Malta, Spagna) dovendo anche mettersi in isolamento fiduciario. Si potrà rientrare in Italia solo con un test negativo che abbia meno di 72 ore.

Non è permesso invece entrare da alcuni paesi ( Armenia,Bahrein, Bangladesh,Bosnia Erzegovina,Brasile, Cina,Kuwait,Macedonia del Nord,Moldova, Oman,Panama, Perù, Repubblica Dominicana,Kosovo, Montenegro,Serbia e Colombia) mentre chi si trova all’estero potrà rientrare per raggiungere la persona con cui ha una relazione stabile affettiva .

Per i trasporti invece, la capienza massima consentita per i mezzi pubblici è stata portata all’80% mentre i bus, in vista della ripresa dell’anno scolastico, potranno essere pieni a patto che i ragazzi non restino a bordo più di 15 minuti.

Per gli eventi sportivi o i concerti non è stato stabilito nessun limite, se non quello secondo cui gli stadi rimangono chiusi fino a quando la curva dei contagi non rallenti, quando invece l’assembramento è inevitabile in quanto non può essere garantita la distanza. Rimane in vigore anche la misura che prevede la chiusura di sale da ballo e discoteche

 

 

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