SCUOLA – Docenti precari, oltre un milione attendono la riapertura delle graduatorie.

SCUOLA – Docenti precari, oltre un milione attendono la riapertura delle graduatorie.

"La verità - dichiara Anief - è che con 100 mila posti vacanti, più altrettanti in organico di fatto da spostare anch’essi in quelli di diritto, occorre attivare con celerità il doppio canale di reclutamento, come indicato recentemente anche dallo stesso Partito Democratico. La decisione corrisponderebbe anche ad una risposta al reclamo collettivo accolto dal Comitato europeo dei diritti sociali n. 146/2017 e agli esiti della procedura d’infrazione 4231/2014 sulla reiterazione dei contratti a tempo determinato".

“Sono più di un milione gli insegnanti inseriti nelle graduatorie per le supplenze” in quelle d’Istituto: “tutti si aspettano di potere aggiornare i propri punteggi” la prossima estate, “anche eventualmente per cambiare la provincia dove insegnare il prossimo anno”, a dirlo, intervistato dall’emittente radiofonica Italia Stampa, è stato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. “Come sindacato abbiamo ribadito all’amministrazione la necessità di garantire questo aggiornamento delle graduatorie nei tempi stabiliti dalla legge senza rinvii al 2023, come si è ipotizzato nei giorni scorsi. “Sarà anche molto importante – ha spiegato Pacifico – poi andare ad utilizzare queste graduatorie anche per reclutare e immettere in ruolo insegnanti, quindi per sconfiggere la precarietà e la supplentite” utilizzando la logica della soglia minima di servizio svolto, come ci dice l’UE, e non quella della lista di attesa dove si è inserita.

La stampa specializzata dà sostegno alla tesi portata avanti dal sindacato: a proposito delle “GPS graduatorie provinciali e di istituto per le supplenze”, scrive Orizzonte Scuola, “se la linea di riapertura e aggiornamento sarà quella che si vorrà seguire, molto presto sarà possibile compilare le domande anche per nuovi inserimenti”. La verità, ribadisce Anief, è che con 100 mila posti vacanti, più altrettanti in organico di fatto da spostare anch’essi in quelli di diritto, occorre attivare con celerità il doppio canale di reclutamento, come indicato recentemente anche dallo stesso Partito Democratico. La decisione corrisponderebbe anche ad una risposta al reclamo collettivo accolto dal Comitato europeo dei diritti sociali n. 146/2017 e agli esiti della procedura d’infrazione 4231/2014 sulla reiterazione dei contratti a tempo determinato. Oltre che il superamento di quel modello di assunzioni anacronistico in vigore, che lo scorso anno portò appena 12mila immessi in ruolo da Gps e nemmeno il 44% delle immissioni in ruolo rispetto ai 110mila posti concessi dal Mef.

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